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La Fata delle Carote





C'era un una volta un principe così goloso che mangiava solo dolci dal mattino alla sera. A colazione immergeva cornetti alla crema dentro alla panna montana; a pranzo mangiava bomboloni al posta della pasta, torte di Pan di Spagna e crema pasticcera al posto della carne e della verdura, e pasticcini al cioccolato invece della frutta; a cena, poi, si abbuffava di strudel e torte meringate. Il risultato di tutto questo è che divenne talmente grasso che a stento riusciva a camminare e per fargli dei vestiti i sarti usavano metri e metri di stoffa per riuscire a coprirlo tutto.
Un bel pomeriggio d'estate, il principe fu invitato nel regno vicino per assistere ad una festa, perciò prese il cavallo e partì, immaginando già quanti pasticcini si sarebbe mangiato. Conosceva bene la strada, così ci andò da solo, anche perchè ci voleva poco tempo per raggiungere il luogo della festa. Sfortunatamente, lungo la strada arrivò una nebbia molto fitta, che lo fece perdere e lo costrinse a vagare per diverso tempo senza capire in quale direzione si stesse dirigendo.
Mentre si sentiva stanco, infreddolito, solo e soprattutto molto affamato, vide nella nebbia la sagoma di una casetta con la luce accesa. Rincuorandosi di aver trovato un rifugio, andò proprio verso quella piccola e modesta dimora, per chiedere aiuto ed un posto per la notte.
All'uscio si affacciò una ragazza molto carina, con i capelli rossi e le lentiggini. Naturalmente, appena seppe che lui era un principe, lo fece accomodare con tutti gli onori, dandogli una tisana ed una fetta di torta.
''Puha! Questa torta è arancione e non ha né crema né cioccolato dentro'' si lamentò il principe. ''E' una torta di carote, non può avere crema o cioccolato'' rispose la ragazza.
''Una torta senza farcitura non è una torta!'' sentenziò il principe, gettando via il resto della fetta di torta che anche non aveva mangiato ''Cosa c'è per cena?'' chiese poi, vedendo che nel frattempo la tavola era stata apparecchiato.
La ragazza, che in realtà era una fata, lo fece sedere al tavolo e gli illustrò tutte le sue pietanze: purea di carote, riso alle carote, carote fritte, carote bollite, rolatina di pollo con ripieno di carote... ''Ma ci sono solo carote'' si lamentò lui, deluso.
''E' tutto quello che ho, principe, ma vi assicuro che sono piatti deliziosi...''
Il principe non volle sentire ragioni e si rifiutò addirittura di assaggiare quelle pietanze, offendendo così la povera fata, che tanto si era affaccendata per fargli un banchetto imbandito. Se ne andò a dormire senza aver mangiato e per tutta la notte si rotolò sotto alle coperte perchè lo stomaco borbottava e non lo faceva riposare.
Il mattino dopo, con grande sorpresa, il principe si trovò la tavola imbandita di dolci e si abbuffò tutto contento, ma subito si accorse che avevano tutti lo stesso sapore.
''Ti piacciono i miei dolci?'' chiese la fata, con dolcezza.
''Sì sono buoni, ma non distinguo il gusto del cioccolato da quello della glassa'' rispose lui.
''Questo perchè sono fatti della stessa cosa''.
Presto il principe capì il senso di quelle parole: la ragazza gli aveva fatto un incantesimo agli occhi, che gli faceva vedere i pasticcini al posto delle carote. Invece di abbuffarsi di torte, biscotti e creme, aveva mangiato solo cibo a base di carote e, meraviglia delle meraviglie, gli era piaciuto molto.
''E' la prima volta che mi piace una verdura'' disse il grasso principe.
''Forse è anche la prima volta che ne assaggi una'' rispose la fata.
''A casa dirò al cuoco di corte di cucinarmele tutti i giorni!''
Contenta che il principe aveva finalmente capito che non solo i dolci erano buoni, ma anche le verdure, in special modo le carote, la ragazza regalò al giovane un sacchetto pieno di semi magici.
Una volta tornato al suo castello, egli andò nell'orto e fece seminare tutti quanti i semi che gli erano stati regalati. Il giorno dopo, carote giganti spuntavano fuori dalla terra, ognuna delle quali era così grossa da sfamare dieci persone. Da quel momento, tutti quanti cominciarono a mangiare carote, specialmente il principe, che presto si trovò più magro, con un bell'aspetto sano e la vista più acuta.

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