LE GEMELLE COI CAPELLI DI FIAMMA





PARTE PRIMA: Volontà Contrastanti

Mimulus vagava per quelle terre desolate da ormai un mese. La guerra stava devastando tutto ciò che la Natura aveva creato e gli uomini stavano opponendo tutte le loro forze per cercare di contrastare i loro nemici, ma al momento ogni sforzo pareva vano. L'elfo abitava in uno dei pochi luoghi lasciati intatti su quelle terre, una foresta in cui il suo popolo dimorava e si proteggeva con le più potenti magie mai conosciute e praticate. Perchè se n'era andato in un momento così pericoloso per qualsiasi viandante? Per cercare lei.
Lei se n'era andata qualche decennio addietro, stufa della vita che passava in quella foresta, curiosa di conoscere il mondo esterno e sorda alle raccomandazioni dei membri più anziani della comunità. Era andata via e non si era più fatta sentire. Non una lettera, non un messaggio, non una visita di cortesia. Nulla.
A Mimulus mancava molto la sua Inula, per questo stava affrontando il viaggio, guidato da due pietre magiche, per ritrovarla e convincerla a tornare a casa, almeno finchè la guerra non sarebbe terminata. Le pietre gli indicavano la direzione da seguire e lui camminava, imperterrito, fermandosi a riposare nei posti più sicuri che riusciva a trovare, centellinando le sue scorte di cibo da un paese all'altro e pregando gli Dei in ogni momento.
Gli Dei alla fine ebbero buon cuore nei suoi confronti e lo fecero giungere sano e salvo in una provincia delle terre del Sud, in cui la guerra era minimizzata e la gente stava riuscendo a ricostruirsi una vita ed una casa. Vi giunse a metà pomeriggio, con le vesti sgualcite e le scarpe bucate, consumate del lungo camminare. Dei bambini correvano felici per la strada principale e la gente si faceva gli affari suoi, con tranquillità.
''Mi scusi, c'è una locanda qui?'' chiese l'elfo ad una donna anziana.
''Al fondo della strada, nella piazza'' fu la breve risposta.
Rincuorato dal fatto di poter farsi un bagno e mangiare qualcosa di caldo, Mimulus seguì le indicazioni e trovò facilmente la Locanda del Folletto, entrandovi con circospezione. A differenza delle altre locande, questa qui era discretamente pulita e frequentata per la maggioranza da gente innocua. L'elfo si sentì subito più rilassato per questo fatto e non esitò a chiedere vitto ed alloggio al locandiere. Proprio mentre stava per andare nella stanza assegnatagli, la porta della locanda si aprì di nuovo. Lui si girò istintivamente per vedere chi stesse entrando e, con sua grande sorpresa, vide che si trattava proprio di lei, Inula!
L'elfa entrò nel locale sorridendo. I suoi lunghi capelli argentei li aveva legati in una fiocco di velluto blu, gli occhi azzurri luccicavano nel sole che filtrava dalle finestre ed il suo passo aveva un'eleganza tale da ammaliare ogni sguardo che si posava su di lei.
''Mimulus, tu qui?'' si stupì lei, andandogli incontro.
''Sì... ho fatto un lungo viaggio'' rispose lui, con la voce emozionata.
I due si strinsero entrambe le mani, guardandosi negli occhi, come facevano da quando erano bambini.
''Sono venuto per te. E' ora di tornare a casa'' proseguì l'elfo.
Inula, a sentire quelle parole, interruppe il contatto con le mani ed arretrò di un passo. ''Perchè mai, Mimulus? Io a casa non ci voglio ancora tornare!''


PARTE 2


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