Le Gemelle Coi Capelli Di Fiamma

PARTE SECONDA: Quando le convinzioni crollano

Mimulus aveva finalmente ritrovato la sua Inula, amica d'infanzia nell'ormai lontano bosco elfico, reso sicuro dal mondo intero grazie a degli incantesimi molto forti. Era felicissimo ed avrebbe voluto stringerla a sé, per scappare via da quel mondo mortale in cui la guerra imperversava e distruggeva tutto ciò che c'era di bello. Eppure Inula non voleva, si era subito tirata indietro ed ora lo guardava accigliata.
''Ma... come... ho fatto tutta questa strada per trovarti e portarti a casa...'' balbettò lui, incredulo. ''Vai a farti un bagno e mettiti degli abiti nuovi. Parleremo con più calma a casa mia'' tagliò corto lei.
Senza farselo ripetere, l'elfo immortale salì le scale della Locanda del Folletto e si andò a lavare e cambiare, evitando di indugiare troppo sui suoi pensieri e sulle considerazioni della situazione, in modo tale da non farla aspettare più del dovuto.
Fuori, il sole si accingeva a tramontare e tingeva di rosso e rosa le nuvole che transitavano. Inula camminava silenziosa, senza guardarlo, cosa che riempiva la testa dell'elfo di ulteriori domande: che cosa le era successo? Quali sentimenti provava? Cosa gli stava nascondendo? Giunsero a una casetta dall'aspetto semplice, costruita in pietre e legno, con un grazioso tetto di paglia ed un giardino pieno di fiori ben curati. L'elfa aprì l'uscio e lo fece accomodare in quella che era la sua dimora.
''Accomodati, mettiti a tuo agio'' gli disse con gentilezza, subito recandosi alla stufa per ravvivare il fuoco e mettere a scaldare dell'acqua.
''Così adesso abiti qui'' osservò Mimulus, sedendosi al tavolo e guardando i vasi di fiori che ornavano le finestre ed i pochi soprammobili messi su qualche mensola. Una cosa lo colpì all'improvviso: un quadro con Inula ed un altro elfo, abbracciati e sorridenti, evidentemente innamorati.
Inula si accorse del suo sguardo fisso sul ritratto e si sedette accanto a lui ''Lui è Cucumis, siamo sposati da appena dodici anni''.
L'elfo sgranò gli occhi e rimase immobile, pietrificato dallo sgomento e con il cuore che gli pulsava così forte da ovattargli le orecchie. Solo dopo alcuni minuti si riprese dal duro colpo e riuscì a guardare di nuovo Inula.
''Tutto bene?'' chiese lei, preoccupata.
''Non molto'' rispose lui, in completa sincerità.
''Mi dispiace non aver avvisato a casa che mi sposavo, è che c'era la guerra e...''
''Non è per questo'' la interruppe lui.
''Allora che cosa ti incupisce così?''
''Mi incupisce il fatto che per tutti questi anni, esattamente 57, da quando te ne sei andata, ho aspettato il tuo ritorno e progettato di costruire una casa con te, per viverci insieme. Ma adesso tutte le mie speranze sono crollate''.
Inula abbassò lo sguardo ed arrossì. Aveva capito l'indiretta dichiarazione d'amore di Mimulus e ciò le aveva fatto piacere, ma al contempo le aveva suscitato rammarico nei confronti dell'elfo, perchè lei non era mai stata innamorata di lui.
Mimulus si alzò e si diresse alla porta ''Grazie dell'ospitalità, ora devo andare a schiarirmi le idee con una bella passeggiata''.
Senza badare al fatto che l' elfa lo richiamava e gli diceva di aspettare un momento. Egli uscì dalla casetta e si mise in strada. Si sentiva stordito, addolorato e deluso, al punto tale che senza volerlo andò a sbattere la spalla contro un passante.
''Mi dispiace...'' si scusò ancora prima di mettere a fuoco che si era scontrato contro l'elfo del ritratto: Cucumis.