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La culla di foglie di cavolo





C'erano una volta uno sposo di nome Riccardo ed una sposa di nome Raffaella. Si volevano davvero molto bene ed avevano una casetta deliziosa, con le tendine di pizzo alle finestre, i fiori freschi sul tavolo ed il giardino sempre in ordine. I due sposi avevano tutto: l'amore, la giovinezza e la salute. Mancava solo una cosa a completare la loro vita, ovvero il diventare genitori. Loro desideravano davvero tanto avere un bambino a cui donare tutto il loro amore, così Riccardo piantò i cavoli nell'orto e li fece crescere con cura, perchè diventassero belli grossi . Arrivato l'inverno, essi erano maturi, pronti da raccogliere e da regalare a Raffaella. La donna, felice, tolse ai cavoli le foglie esterne, che erano le più grosse e robuste, per metterle da parte, mentre quelle più interne e tenere le cucinò per mangiarle insieme al marito.
%u201CIl nostro bambino avrà i tuoi occhi ed il mio naso%u201D diceva Riccardo allegramente.
%u201CNostro figlio sarà forte e svelto%u201D aggiungeva Raffaella.
I due sposi passavano ore ed ore a fantasticare su come sarebbe stato il loro figlioletto, entusiasti del fatto che presto sarebbe arrivato. In attesa che finisse l'inverno, Raffaella intrecciava le foglie di cavolo che aveva messo da parte per creare una grande e soffice culla in cui accogliere il suo bambino.
Dopo qualche mese la neve si sciolse del tutto e sui prati sbocciarono i fiori.
%u201CPresto arriveranno le cicogne%u201D diceva Riccardo scrutando il cielo dalla mattina alla sera.
%u201CPensa a costruire un seggiolino per il nostro bambino invece di guardare in alto tutto il giorno%u201D gli rispondeva la moglie.
Riccardo si metteva così a tagliare, limare, inchiodare e verniciare il legno, ma non poteva fare a meno di guardare le nuvole che si rincorrevano, sperando che sulle loro soffici chiome portassero i candidi uccelli migratori.
Il suo desiderio fu esaudito in un mite pomeriggio, quando le viole e le margherite erano al massimo della loro fioritura. Tutto entusiasta corse a casa, per dirlo alla moglie.
Raffaela, che aveva anche lei visto le cicogne arrivare, prese la sua culla di foglie di cavolo e la portò in giardino, in attesa del bambino.
Entrambi gli sposi guardarono lo stormo di cicogne e si accorsero che molte di loro nel becco stringevano dei fagottini.
%u201CNostro figlio sarà uno di loro!%u201D esultava Riccardo.
%u201CVieni da noi, ti stiamo aspettando%u201D urlava Raffaella per la gioia che provava.
Una di quelle cicogne, sentendoli chiamare in quel modo, capì che il bambino che trasportava era proprio quello che loro aspettavano, così planò, atterrando nel loro bel giardino, e mise il suo fagottino nella culla di foglie di cavolo prima di riprendere nuovamente il volo.
Riccardo e Raffaella non potevano essere più felici di così ed abbracciarono il loro bambino dopo averlo atteso per tanti mesi, decidendo di chiamarlo Davide.

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