Iris ed il fiore di felce



Era una notte calma e tiepida, la luna splendeva e le stelle ornavano il cielo. Iris era con le donne del suo paese a raccoglierle erbe, anche se con l’oscurità era difficile distinguerle. Le donne cantavano, per tenersi compagnia, ma anche per scacciare un po' la paura provocata dal buio e degli spiriti maligni che potevano rapirle, inoltre cantando potevano sentirsi l’un l’altra in modo da non allontanarsi troppo e rischiare di perdersi.

Iris però, mentre raccoglieva dell'Iperico, vide dall'erba levarsi una lucciola che, piccola e luminosa, prese a ronzare nel luogo. Affascinata da una creatura così carina, la ragazza si mise a rincorrerla per acchiapparla con le mani e mostrarla a sua madre ed alle sue sorelle, ma la lucciola era sfuggevole e si fece inseguire fin nel bosco, dove la luna arrivava a mala pena a filtrare tra i rami. Iris non vedeva dove metteva i piedi ed inciampò in una radice, nell'oscurità, cadendo a terra, sulle foglie gialle che per fortuna attutirono il colpo.

Rialzandosi, si rese conto di essersi persa ed il buio sembrava più cupo di prima. Avrebbe voluto tornare indietro ma non sapeva più da che parte era arrivata. Mentre si rassegnava a passare la notte in quel posto, in attesa delle prime luci dell'alba, che le avrebbero permesso di vedere il sentiero e ritrovare così la strada per tornare a casa, sentì una musica incantevole e vide un dorato bagliore non troppo lontano da lei. Speranzosa di trovare aiuto, si diresse verso quella luce, incespicando nella foresta incolta, finché non si ritrovò di fronte una festa con fate, gnomi, elfi e spiritelli. Stupita quanto spaventata dalla visione, poiché aveva sentito soltanto leggende su queste creature, ma mai si sarebbe immaginata che esistessero davvero, Iris rimase impietrita sul posto, ammaliata dalla soave musica che risuonava affascinante nel luogo.

Dopo diversi istanti, si rese conto che non era saggio rimanere lì, perché se quelle creature l'avessero rapita, sarebbe rimasta loro prigioniera per sette anni, ma al contempo voleva ascoltare ancora quelle note celestiali, così decise di nascondersi tra i rami di un Sambuco, sbirciando la festa e beandosi della musica fatata. Il Sambuco era in fiore, i suoi bianchi e profumati ombrelli avevano un aroma dolce ed invitante. Iris iniziò a raccoglierne qualcuno, per portarselo a casa e cucinare le frittelline, ma, per ogni fiore staccato, iniziarono a stillare delle gocce di sangue dai rametti recisi, che le macchiarono il vestito. L'albero prese a contorcersi come se si stesse lamentando del dolore inferto dalla ragazza ed Iris si spaventò, cadendo nell'erba con un tonfo.
Le fate, i folletti e le altre creature magiche che stavano festeggiando, si fermarono e un silenzio grave calò nel luogo.
“Chi sei tu che hai osato profanare il nostro albero?” chiese una fata dall'aspetto altero, arrabbiata per quello che Iris aveva fatto.



Come farà Iris a togliersi dai guai? Riuscirà a tornare a casa?
Lo scoprirai soltanto acquistando la sua storia. Il libretto è rilegato a mano, con una morbida copertina in stoffa, che potrai tu stesso scegliere.


Costo: 2 euro + spedizione



 

 

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